Se il voto si calcola sommando alla prestazione un punteggio per ogni realizzazione, allora non basterebbero due cifre per qualificarlo, visto che ha messo a segno ben 8 reti. Perciò valutiamo solo la prestazione: mobile, veloce e imprendibile; inoltre sa essere anche opportunista per cogliere ogni pallone vagante o anticipare i difensori avversari in difficoltà. Se ci aveva offerto prestazioni opache negli incontri precedenti, questa settimana si è rifatto con gli interessi. BOMBER.
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Roberto De Felice
38 anni
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Gli si chiede di correre un po' per tutti e lui lo fa senza tirarsi indietro, con tanto fiato e tanto altruismo. Non mostra lo stesso altruismo sotto porta quando preferisce cercare la segnatura piuttosto che servire il compagno meglio posizionato. Pur tuttavia è una pedina essenziale per la vittoria al quale auguriamo di ritornare presto a segnare come una volta. Lotta anche su ogni pallone e contro ogni avversario senza risparmiarsi. GATTUSO.
Più volte si è detto bene di lui perché impone ordine e geometria alla squadra, da vero regista. Contribuisce a sferzare gli animi per suonare la carica o a calmare i toni se necessario. Ci piace vederlo tirare quando lancia missili precisi e letali. Nella zona arretrata è anche una pedina imprenscindibile visto che sopperisce alle mancanze del compagno di reparto. Si inserisce nella squadra come i peperoni sul tonno, e l'unione diventa pesante (per gli avversari!) GEOMETRA.
Voluto a gran voce dall' A.D. Antonino Parisi, si impegna a fondo per dimostrare che tanta fiducia è ben riposta. Se cavallo pazzo è il suo soprannome, ce lo dimostra anche questa settimana: tanta corsa cui va dato un ordine. Per fortuna c'è il regista, G. Campisi, di cui s'è detto. Ne viene fuori quindi una prestazione gradevole, fatta di anticipi, tanta corsa, e assist al momento giusto. Saltare l'uomo è la sua passione, creare superiorità numerica la sua vocazione. Non accusa segni di stanchezza. FURIA.
Corsa e impegno non bastano: soffre la mancanza del compagno di reparto di sempre, Iano, e perciò a volte è infilato da Patrick senza poterci fare nulla. Poco dopo gli assesta un pestone sulla caviglia, senza volerlo, ma è nella sua natura. Per fortuna è spesso aiutato da Giovanni Campisi col quale scambia passaggi ragionati nella zona arretrata in attesa di impostare l'azione offensiva. Nella zona d'attacco si fa vedere raramente quando scambia discreti passaggi con i compagni.
MATERAZZI.
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Al ritorno dopo molto tempo, avverte che la sua prestazione non sarebbe stata all'apice. Effettivamente è così, complice anche la prestazione complessiva della squadra che non riesce mai a ingranare bene. Non entra perfettamente in partita se non per qualche bella sortita offensiva ma la conclusione non è una segnatura né un passaggio per un compagno. DOBERMANN.
In una partita dove fin dagli accenni le cose vanno male può fare solo una cosa: fare tutto lui. Per questo è Patrick-difensore quando lo vediamo impegnato a circumnavigare Cristiano sotto la sua porta; è Patrick-regista quando si maschera da Peppe Valvo e corre come un ossesso in cerca di un compagno meglio posizionato; infine è Patrick-attaccante, quando, come al solito, mira la porta e la centra. Non è ben supportato dal resto della squadra per questo segna unicamente quando cuce da solo tutta l'azione ma può fare ben poco contro lo strapotere avversario. Buona prestazione per l'impegno, la corsa e l'averci creduto fino alla fine. DON CHISCIOTTE.
E' un fluidificante dell'azione della sua squadra ma sembra fuori condizione quando lo vediamo soffrire in difesa se accerchiato da più avversari. Viene anticipato più del dovuto senza avere il tempo di ragionare. Si rende protagonista di bei scambi sotto la porta avversaria ma poi nulla. Quando si trova in fase difensiva è lasciato solo e può far poco. SOTTO LA MEDIA.
Comincia la partita in difesa per finirla molto più avanti quando non c'è più nulla da fare. Spesso non riesce a rilanciare l'azione e quando decide di portare palla oltre il centro campo, non ha la lucidità per servire con precisione i compagni di squadra. Nella fase difensiva spesso è solo e soffre perciò la velocità avversaria. SOTTOTONO.
Gli vediamo percorrere la sua fascia preferita più volte senza però mostrare intesa col fratello; qualche palla conquistata si infrange contro la folta difesa avversaria che non lascia spazi. Nella zona arretrata si vede poco; sulla linea di centrocampo attende la palla per scambiarla coi compagni di reparto ma oltre quella zona non ci sono sue azioni degne di nota. Pregevole invece, la punizione che batte a metà partita, raggiungendo con un destro a girare l'incrocio dei pali. PIRLO.
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